La maschera Costi Produzione rappresenta uno strumento di analisi della produzione interna. In generale può essere utilizzata con lo scopo di ottenere dati di sintesi provenienti dalla contabilità generale, dalle ore lavorate e dal tipo di lavoro svolto dai dipendenti e da altre informazioni con valore costante o variabile in base ad una formula liberamente prestabilita.
Una volta aperta facendo click sulla voce di menu Orologio->Operazioni->Fatture Passive->Costi Produzione, la maschera si presente nel modo raffigurato nell'immagine seguente.
Per creare una nuova scheda, occorre indicare una descrizione ed eventualmente un intervallo temporale al quale il calcolo delle formule potrà riferirsi.
La maschera è organizzata in modo tale da poter definire RIGHE e COLONNE. Nella prima colonna compariranno i nomi delle righe (etichette di riga), nell'intestazione, invece, compariranno i nomi delle colonne (etichette di colonna).
All'incrocio tra riga e colonna troviamo la CELLA che rappresenterà il dato da analizzare.
Facendo click sul pulsante CONFIGURA, è possibile visualizzare la maschera che consentirà di definire le righe e le colonne della tabella che compare al centro della maschera Costi Produzione.
Facendo click con il mouse all'interno della cella, è possibile digitare direttamente un valore, oppure accedere alla configurazione della cella.
Come mostrato nella figura seguente, il risultato della cella può essere rappresentato da un valore costante, dal saldo di uno o più mastrini del piano dei conti o da una formula liberamente definita.
Selezionando la voce Formula, è possibile comporre un'espressione aritmetica con operatori semplici (+,-,*,/) e risultati predefiniti. Come mostrato nella figura seguente.
Oltre a valori predefiniti, nella formula è possibile includere il risultato di una cella relativa ad un'altra scheda. Per questo scopo è sufficiente selezionare la voce 'Campo Costo Produzione', ricercare la scheda desiderata, fare click sulla cella desiderata e confermare la selezione con l'apposito pulsante.
In questo caso, può essere determinante per il calcolo finale, l'impostazione dell'intervallo di date.
E' possibile, infatti, indicare un intervallo di date sia al livello di scheda, che al livello di formula. Per questo motivo esiste una priorità nella logica di funzionamento del programma, che deve essere tenuta in considerazione nel momento in cui viene configurata una scheda.
Immaginiamo di avere la
scheda A con intervallo da
DT1 a
DT2 che contiene una
cella XY che calcola dal bilancio con periodo da
DT3 a
DT4.
Quando verrà visualizzata la
scheda A, la
cella XY mostrerà un valore che basato su
DT3 e
DT4 e non su
DT1 e
DT2, in quanto l'intervallo impostato al livello di cella ha priorità superiore rispetto a quello impostato al livello di scheda.
Se, invece, nella
cella XY non fosse specificato l'intervallo di date
DT3 e
DT4, allora il calcolo di
XY si baserebbe sulle date
DT1 e
DT2.
Immaginiamo ora di avere una seconda
scheda B, con la
cella ZW con intervallo
DT5 e
DT6. Immaginiamo che tale cella contenga nella formula un riferimento alla
scheda A e, precisamente alla
cella XY. Poiché l'intervallo di date impostato al livello della cella ha priorità superiore,
DT5 e
DT6 sarà l'unico intervallo di date preso in considerazione per il calcolo del valore finale della
cella ZW. Se nella
cella ZW non venisse specificato alcun intervallo di date, allora verrebbe considerato il valore della cella referenziata
XY in base alle date impostate nella formula di quest'ultima,
DT3 e
DT4.